Invece, una semplice successione di interviste, ma rispettando, ordinando, indagando le diverse psicologie dei personaggi, Jean-Stéphane Bron riesce a far progredire prodigiosamente il proprio discorso. E, sul filo di uno sguardo cinematografico splendidamente razionale e lucido, divertito e critico, senza che un'immagine di troppo venga a deviare la tensione drammatica, a spiegare non solo i risvolti dell'intelligenza politica e civica, le trame dei giochi di potere o i trastulli della democrazia. Ma le pieghe più intime, e per molti versi ancora più appassionanti, della natura umana.